lunedì, luglio 31, 2006

Ubugle (an idea to fund Linux Ubuntu)

(for italian readers | Per i lettori italiani: questo articolo è in inglese)
(you can find this article here in PDF , ODT and HTML)

An idea to fund Linux Ubuntu:

Ubugle


From: Simone Brunozzi (simone.brunozzi@gmail.com), Assisi, ITALY (www.ubuntu.it)

To: Mark Richard Shuttleworth
updated 31st july 2006

Two minutes to read this

I'm a Linux Ubuntu user, and a community member. I have some things in mind that are (shuttle) worth sharing with you, but I'd like to focus only on this one, that I called Ubugle.

The idea is rather simple: funding Linux Ubuntu (or the Ubuntu Foundation) through a simple web site that uses Search Engine interfaces to bring results to the viewer, and to give small amounts of money to the web site owner (Ubuntu Foundation). Google, for example, offers this kind of service as part of its Adsense tools. Other search engines, like Yahoo, offer it as well.

The web site would merely be a search interface, much similar to Google's home page, in order to give no disadvantages to its users.

Furhtermore, we could add Ubugle search to the list of search engines on the top right corner of Firefox interface (the way some people prefer to search the web).

Let's see the potential of this idea, using a very conservative extimate.

Counting only the 140,000 members of Ubuntulinux.org forums (as of 30th july 2006), and supposing that 10% of them will “adopt” Ubugle web site as their main search site (or use Ubugle in Firefox) because they like to help Ubuntu in this way, and supposing that, on average, one user can “produce” 0.10 USD of daily revenues from his searches, in one year this idea will bring (0.10*14,000*365) = 511,000.00 USD.

Remember again that those are very conservative extimates.

The 0.10 USD is considered to include bandwidth and server costs for the web site (the gross revenue could be 0.13 USD for example; this is just my personal extimate).

We can stimulate Ubugle's adoption by community members in some ways: tracking the single user's revenues, and thus informing him of its help for Ubuntu (this stimulates its use); adding in Ubuntu Linux Desktop a simple way to start using Ubugle (simple like the icon to install Ubuntu from the live CD). We can also seal a special agreement with Google, or Yahoo, thus obtaining a better yield for the user activities.

If we could involve not only 14,000 members of the forums, but, let's say, 100,000 users worldwide, we could reach (0.10 * 100,000 * 365) 3,650,000 USD per year.

I'm sharing this idea with you hoping that it could benefit Ubuntu, and that I could be involved in order to put it into practice... How? I don't know yet.

If I have created enough interest in you, contact me.

Thanks!

Simone Brunozzi

This document is licensed under the following license: Creative Commons “Attribution-Share Alike 2.5”, see http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5/


martedì, luglio 25, 2006

Intervista al Team Leader di Ubuntu Server, Fabio Massimo Di Nitto

(puoi scaricare questo intervento in odt o in pdf)

Intervista al Team Leader di Ubuntu Server, Fabio Massimo Di Nitto (“Fabbione”)

di (Simone Brunozzi)

A poca distanza dal rilascio della versione 6.06 di Linux Ubuntu, nome in codice “Dapper Drake”, intervisto Fabio Massimo Di Nitto (“Fabbione”), il Team Leader di Ubuntu Server, il “ramo” di Ubuntu specificamente pensato per un utilizzo professionale ed aziendale.

Questo articolo è rilasciato sotto licenza “Creative Commons Attribuzione-StessaLicenza 2.5 Italy License” da Simone Brunozzi (www.ubuntu.it | www.simpler.it | simone.brunozzi aT gmail.com)

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Simone [1]: Oggi intervisto Fabio Massimo Di Nitto, uno sviluppatore italiano che copre il ruolo di Team Leader di Ubuntu Server, ovvero la versione di Ubuntu specificamente pensata per l'utilizzo, appunto, in ambienti di produzione. Fabio, puoi raccontarci brevemente qualcosa della tua vita? Età, studi, esperienze lavorative, e come sei approdato ad Ubuntu?

Fabio [1]: Ciao Simone, certamente la mia vita non è mai stata un segreto. Sono nato a Roma nel 1976 dove ho speso una buona fetta della mia vita. Mi diplomaii all'istituto tecnico aeronautico F. De Pinedo e intrapresi la carriera militare in Aeronautica in cui proprio uno dei miei colleghi, e grande amico da allora, mi introdusse a Debian nel 1997/1998 (non ricordo esattamente).

Dopo le mie peripezie militari, iniziai a lavorare nel settore IT per diverse ditte fino a quando non fui assunto in Ericsson, in Danimarca. Il lavoro e il piacere di lavorare con Debian mi spinse a diventare uno sviluppatore ufficiale. Tempo dopo ricevetti una mail da Mark Shuttleworth che voleva scambiare due parole su un progetto che aveva in mente... il resto sta facendo storia :)

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Simone [2]: Prima di passare definitivamente all'argomento Ubuntu, parlaci ancora della tua esperienza di sviluppatore in Debian: quali sono le cose che ti hanno stimolato di più, quali le più grandi soddisfazioni, quali (se ci sono) i limiti della struttura Debian.

Fabio [2]: Decisamente Debian IPv6, apache e XFree86 (al tempo) sono stati i progetti da cui ho avuto maggior soddisfazione e dove ho partecipato piu' a lungo.

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Simone [3]: Passiamo ora ad Ubuntu: commentaci l'organizzazione di Ubuntu dal punto di vista di un "insider": come sono i rapporti tra sviluppatori? Tra voi e il team Debian? Tra voi e le aziende come HP, IBM, Sun?

Fabio [3]: I rapporti tra di noi sono fantastici. Ci divertiamo "un macello" quando lavoriamo insieme ;)

Quelli con Debian sono spesso eccellenti, a volte un po' più tortuosi, dipende molto chi parla con chi e da che relazione interpersonale c'è fra i due.

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Simone [4]: Passiamo ad Ubuntu: per un profano che deve però compiere una scelta aziendale, quali sono le reali differenze tra SuSE / Red Hat da una parte, e Ubuntu dall'altra? Parliamo di assistenza, di personalizzazione, di formazione, di certificazione... e di certificazione da terze parti (EMC, Cineca, tanto per fare due nomi).

Fabio [4]: Questa è una domanda che mi viene posta di frequente, ma non esiste una vera risposta. Ogni persona che senti ha un'esperienza diversa con SuSE o Red Hat o Ubuntu o Debian ad ogni livello che accenni. Il problema fondamentale è che il "profano" dovrà spendere un po' di tempo cercando quello che va meglio per lui.

Di fatto ogni distribuzione copre una porzione di utenti (come ben sai è *impossibile* per una distro coprire il 100%) e quindi l'utente finale deve scegliere in base alle sue esigenze. Quello che io ho sempre consigliato (e non smetterò certo ora) è di provare. Provatele tutte e usate quella con cui vi trovate meglio.

In merito all'assistenza con Canonical hai diverse opzioni, ma assumendo che ti riferisci ad un contratto puramente commerciale, abbiamo un Customer Support Center a Montreal (Canada) che opera 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno. Canonical offre anche opzioni di personalizzazione del prodotto, certificazione (http://www.ubuntu.com/news/ubuntucert) e si sta lavorando sodo per certficazioni da terze parti.

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Simone [5]: Parliamo un po' del futuro: in ambito aziendale ed enterprise, come vedi "Edgy Eft" 6.10, la versione di Ubuntu prevista per Ottobre 2006?

Come la leghi con la neo-assunzione di Simon Law col ruolo di Quality Manager? Se non sbaglio, si tratta di una novità nel panorama delle "distro" linux.

Fabio [5]: Edgy non ha come target aziende o enterprise. Con soli 4 mesi di sviluppo è quasi impossibile fare una release stabile come Dapper. Poi Edgy sara' supportata solo 18 mesi e quindi non molto appetibile per il mercato enterprise.

Simon ha iniziato a lavorare con noi, a ritmo sostenuto, anche in Dapper, ma la posizione era disponibile già da parecchio tempo prima. Purtroppo non è facile trovare persone in grado di fare QA in modo appropriato.

Personalmente non la vedo come una grossa novità. Debian aveva gia' un QA team da tempo.

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Simone [6]: Parliamo un attimo dei "concorrenti" di Dapper per gli utenti desktop: Windows e Mac OS.

Dal tuo punto di vista di sviluppatore, quali pensi siano i principali vantaggi e svantaggi rispetto a Dapper Drake? Cosa "importeresti" dal punto di vista tecnico? Quali pensi saranno le evoluzioni tecniche di maggior peso dei prossimi 2-3 anni, e quali di queste verranno probabilmente incluse nelle future versioni di Ubuntu?

Fabio [6]: Mi fai una domanda difficile al quale ho problemi a risponderti perchè non uso nè prodotti Microsoft, nè prodotti software Apple, e parlare per "sentito dire" non sarebbe una cosa corretta.

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Simone [7]: Quali saranno secondo te le priorità di Ubuntu 7.04 (lancio pure una proposta per il nome: "Fearless Falcon", rispettando la successione alla lettera E di Edgy Eft)?

Fabio [7]: Credo che inizieremo a ripetere il ciclo Warty (completamente fuori di testa) -> Hoary (un po' più stabile di Warty) -> Breezy (ancora un pò piu' stabile di Hoary) -> Dapper (super stabile), e quindi inizieremo a stabilizzare un po' di più rispetto a Edgy. Il ciclo di release sarà nuovamente di 6 mesi invece dei 4 scarsi di Edgy, quindi ci sarà più spazio per divertirsi :)

Non sappiamo ancora quante release ci saranno fra Edgy e una nuova release LTS (Long Term Support) ma non abbiamo fretta.. non per i prossimi 3 anni almeno ;)

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Simone [8]: Ultima domanda: come vedi la penetrazione di Ubuntu nelle pubbliche amministrazioni italiane? Hai un messaggio per i dirigenti pubblici che si trovano di fronte alla scelta?

Fabio [8]: Mi sono giunti diversi rumori che alcune amministrazioni hanno iniziato ad adottare Linux, ma non vivendo in Italia mi rimane difficile vedere i dettagli di quello che succede esattamente.

L'unica cosa che spero è che non finisca poi tutto a tarallucci e vino, ma si concretizzi qualcosa dall'impegno dei vari LUG italiani.

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Simone : Grazie mille, Fabio, per il tempo che ci hai concesso. Buon lavoro!


lunedì, luglio 24, 2006

Note estive

Lo so, negli ultimi giorni batto la fiacca... sapete, è estate, tempo di ferie e di riposo!

Vi segnalo due cose: una "vecchia" intervista al team leader di Ubuntu Server, Fabio Massimo Di Nitto, italiano che vive da qualche anno in Danimarca; vi sarà utile perchè a breve pubblicherò una intervista recentissima, sempre a "Fabbione".

La seconda cosa riguarda Edgy Eft, ovvero la nuova release di Linux Ubuntu attualmente in beta: è uscita da pochissimo la Ubuntu 6.10 Knot-1 (ovvero la prima "beta" scaricabile), e sono disponibili screenshot per Ubuntu 6.10 e Kubuntu 6.10 (grazie a OSDir).

Buone vacanze, per chi ci va!

giovedì, luglio 20, 2006

Amazon vende DVD con Linux Ubuntu

Amazon, uno dei portali di vendita online più famosi al mondo, da alcune settimane vende i DVD di Ubuntu.
Trovo la cosa molto positiva, soprattutto perchè il tipo di rapporto con Canonical è di Consignment, ovvero Canonical beneficia di una provvigione per ogni DVD venduto; inoltre in questo modo si aiuta la diffusione di Ubuntu verso quelle persone con poca banda internet, o con poca competenza sulla masterizzazione di immagini ISO di DVD.

lunedì, luglio 17, 2006

Un nuovo Quality Manager per Ubuntu

Ultime notizie: Simon Law è stato assunto come Quality Manager per Ubuntu.
Considero questa mossa un passo importantissimo: un segno di distinzione tra il "volemose bene" delle approssimate distribuzioni che proliferano nel mondo, e invece le poche distribuzioni linux "serie" ed impegnate.
Red Hat e SuSE da questo punto di vista si erano già "premunite"; ora Ubuntu non è da meno.

martedì, luglio 04, 2006

Mac OS X: una inevitabile emorragia?

Notizie recenti portano alla luce un fenomeno diffuso, ma rimasto finora nell'ombra: gli utenti Mac OS X stanno migrando verso Ubuntu.
Non si tratta di ignoti smanettoni, ma in questo caso di Mark Pilgrim, noto guru di MacOS e sviluppatore software.

I motivi di tale scelta sembra risiedano principalmente in alcune scelte politico-tecniche di Apple (formati proprietari, adozione del DRM), e nel miglioramento continuo che Ubuntu sta vivendo in questi mesi.

La cosa, francamente, ha un dolce sapore... alla faccia di quelli che difendono fanaticamente Apple a tutti i costi. :-)

OT: nei link a destra trovate una novità: www.simpler.it, un nuovo sito/blog gestito da me e Marco Piermarini... dateci un occhio, e fatemi sapere!